“ Sento alla spalle il fiato di un altro, un pellegrino che mi accompagna per un tratto nel difficile viaggio della vita ”
Quello che vedi a fianco è il profilo altimetrico della tappa di oggi : in verticale puoi vedere la quota in metri sul livello del mare e in orizzontale la distanza in chilometri dal punto di partenza )
Ti consigliamo di caricare le tracce su un ricevitore GPS , perché alcuni tratti del cammino potrebbero non essere coperti dal segnale telefonico
Per mangiare e dormire puoi rivolgerti a : Villa antica - Loc Fossato di Cantiano 329 - 80 49 642 - Albergo Ristorante Cordelli - Chiaserna oppure puoi abbreviare la tappa sostando presso : Locanda del Brolio - Cantiano tel : 0721 783068 o rivolgerti a don Marco Cardoni , parroco di Cantiano : 340 - 9671501 e-mail : parrocchiacantiano@gmail.com
BREVE DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Da località Serra di Burano sali per un breve tratto , sempre seguendo i segni bianco/celesti e lo stemma camaldolese della Viae Sancti Romualdi ( nota : in questo tappa non vi sono sentieri CAI , per cui fai attenzione ai segnali bianco/celeste e seguili )
In cima alla salita , ti puoi fermare per osservare un bellissimo panorama in cima allo spartiacque e se vuoi, puoi fare una piccola deviazione per la Croce di Burano, punto ancora più alto del precedente.
Proseguendo il sentiero ti immergi in un bosco di faggi ( località chiamata faggeta ) che attraversi tutto , facendo attenzione a seguire i segnali bianco/celesti : al termine della faggeta incontri radure con pascoli e arbusti e poi entri nel Parco Naturale del Bosco di Tecchie ( provincia di Pesaro-Urbino ) , ove passi sotto l’ombra di faggi secolari o di cerri (a seconda dell’esposizione del versante in cui ti trovi ) e attraversi pascoli ricoperti di erica ; se sei fortunato puoi trovare anche qualche prugnolo selvatico per fermare un po’ l’appetito.
Continua a scendere sino a che esci dal Bosco di Tecchie e prosegui prima su sterrato poi su strada asfaltata seguendo sempre i segnali bianco/celesti : sulla sinistra incontri la Pieve di San Crescentino , del XII secolo , che merita una breve visita e poi dopo un tratto di strada asfaltata , arrivi nel centri abitato di Cantiano : puoi passare la notte presso l’Ostello di Cantiano oppure proseguire verso Fossato di Cantiano e poi arrivare a Chiaserna .
LA NATURA LUNGO IL CAMMINO
Dopo avere attraversato la faggeta delle Serre di Burano ti immergi nell’atmosfera del Bosco di Tecchie : prima incontri la brughiera , poi nel sottobosco puoi vedere molte specie di orchidee e sopratutto puoi notare molte piante di visciole , specie di ciliegia selvatica utilizzata nelle preparazioni tradizionali “casalinghe”
I loro frutti vengono utilizzati ,mescolati con zucchero per preparare squisite marmellate , frutta sciroppata e visciolato ( sorta di vino di visciole ) , che puoi assaggiare a Cantiano e nei paesi vicini .
Scendendo puoi vedere qualche recinto ove pascola il cavallo del Catria , allevato in piccoli gruppi allo stato semibrado ( puoi gustare la sua carne in alcuni ristoranti della zona, alla brace o impanata e cotta al forno o sotto forma di spiedini alla griglia ) . E‘ carne magra , ricca di proteine , che bene si abbina al pane di Chiaserna , prodotto tipico nazionale , preparato con acqua di sorgente e fatto fermentare con la pasta acida .
Se ti fermi alla Pieve di San Crescentino, potrai vedere una torre a fianco del campanile : serviva per controllare i movimenti nella vicina Via Flaminia . La pieve è molto antica e conserva al suo interno , dietro l’altare, fregi bizantini, una croce carolingia e le reliquie di alcuni santi amici di San Crescentino .
Sulle pareti vi sono alcuni affreschi di notevole interesse storico e artistico ( 1400- 1500 ) , uno raffigurante San Crescentino , S. Ubaldo e la Madonna del Bell’amore e l’altro S. Antonio da Padova : vi è anche una tela raffigurante San Crescentino ( intorno al 1500 ) .
RUDERI ABBAZIA DI SAN MICHELE ARCANGELO A CHIASERNA
A Chiaserna fino agli inizi del secolo scorso era ancora visibile l’antica abbazia dedicata a San Michele Arcangelo , intorno alla quale si sviluppò poi l’abitato di Chiaserna ; prima sotto la tutela del monastero di Fonte Avellana , venne poi data in commenda e subì prima la soppressione napoleonica e poi quella dello stato italiano nel 1860 .
Abbandonata , andò in rovina e ora è visibile solo parte della cripta ( XII secolo ) e parte della sala del Capitolo .
Ipotetica ricostruzione della Badia di san Michele Arcangelo ( L. Picchi, ’97 )