Cammino di Sant’Albertino - 4° Tappa 

Da Chiaserna a Isola Fossara e Fonte Avellana

 “ Il cammino come una immagine della vita : la vita come un cammino dal tempo verso l’eternità

Quello che vedi a fianco   è il profilo altimetrico della tappa di oggi : in verticale puoi vedere la quota in metri sul livello del mare e in orizzontale la distanza in chilometri dal punto di partenza )

Ti consigliamo di caricare le tracce su un ricevitore GPS , perché  alcuni tratti del cammino potrebbero non essere coperti dal segnale telefonico

TI  consigliamo di sostare e pernottare ad Isola Fossara presso l’Ostello dell’Associazione Fronte  del Parco e da lì poi partire per una tappa conclusiva ad anello che ti permette di vedere l ‘Abbazia di Sitria e il Monastero di Santa Croce in Fonte Avellana e ritornare ad Isola Fossara dove con il servizio autobus  puoi tornare verso Scheggia

BREVE DESCRIZIONE DEL PERCORSO 

Da Chiaserna , partendo di buon mattino, sali lungo la strada asfaltata che porta in direzione di Isola Fossara , sempre seguendo i  segnali bianco/celesti e    lo stemma camaldolese della Viae Sancti Romualdi . Continua a percorrere questa strada sino a che comincia   a scendere; alla tua sinistra troverai un ruscello  e alcune abitazioni  .

Dopo qualche chilometro trovi  una fonte di acqua lungo la strada , quindi continua  a scendere e alla tua sinistra puoi iniziare a vedere il massiccio del Catria .

Prosegui su strada asfaltata sino a che incroci il bivio per Isola Fossara : a questo punto prendi il sentiero  che  corre parallelo alla strada asfaltata per Isola Fossara .

Segui sempre i segnali  bianco/celesti che in pratica ricalca il sentiero  CAI n. 29  e ti troverai a salire sul fianco del massiccio del Catria, in mezzo a querce ( a quote più basse ) e  faggi (a quote più alte ). Il sentiero poi scende sino a Isola Fossara, dove puoi trovare una fonte di acqua   e un negozio generi alimentari e un ostello per pellegrini ed escursionisti :  ti consigliamo di sostare e pernottare presso l’Ostello dell’Associazione Fronte  del Parco e da lì poi partire per una tappa conclusiva ad anello 

 Alla fontana volta a sinistra  , lungo la strada asfaltata in direzione Sitria - Fonte Avellana, seguendo la segnaletica bianco/celeste sino a che vedi sullo sfondo l’Abbazia di Santa Maria di Sitria e sulla sinistra trovi una edicola sacra e un cartello bianco -celeste con scritto “ Monastero di Fonte Avellana 1 ora e 25 minuti “. A questo punto ti consigliamo di proseguire e fare una piccola deviazione verso Sitria , quindi puoi tornare indietro e seguire il cartello per Fonte Avellana, seguendo sempre la segnaletica bianco/celeste. Prosegui per il sentiero in mezzo a piante e arbusti  sino ad arrivare in cima alla salita, dove potrai vedere  il Monastero di Fonte Avellana  da un’angolatura unica ( il punto dove sei non è raggiungibile con l’auto ). Scendi poi sino a incrociare il sentiero CAI n. 6 e il cartello indicante Fonte Avellana: attraversi il primo tratto del  fiume Cesano  poi risali ed esci sulla strada asfaltata . Proseguendo a sinistra sali verso Fonte Avellana . Prima del monastero incontri un’edicola dedicata a Sant’Albertino sulla tua sinistra, eretta in occasione del VII centenario del transito: se vuoi puoi fare una breve sosta .

LA NATURA LUNGO IL CAMMINO 

Il massiccio del monte Catria  ( che da sud comprende : Corno di Catria m 1183 , Monte Catria m 1711 , Monte Acuto m. 1168 ) è percorso da strade forestali ( chiuse al traffico ) e da numerosi sentieri che si immergono tra faggete e prati del piano culminale e che ti invitano a percorrerli . Alcuni di questi sentieri del Catria ( e molti altri intorno ) sono legati al lavoro  dei carbonai : nei secoli passati e sino a qualche decennio fa la produzione di carbonella rientrava tra le attività economiche delle montagne e delle colline dell’Appennino.   Se sei  fortunato lungo le  scoscese parte rocciose del Catria  puoi vedere l’imponente apertura alare dell’aquila reale: una o due coppie di tali predatori  vivono da decenni in queste zone .

ABBAZIA DI SANTA MARIA DI SITRIA 

Nella zona ove sorge l’Abbazia di Sitria    S. Romualdo fondò nel 1014  un eremo composto da piccole celle in pietra e legname  e ivi visse con  i suoi seguaci in modo simile alla vita vissuta dai primi monaci anacoreti nella zona di Nitria in Egitto, da cui alcuni fanno derivare il nome . L’abbazia e la Chiesa furono costruiti pochi anni più tardi , tra il 1018 e il 1021 . La Chiesa presenta una pianta a croce latina con orientamento est-ovest , in modo che al sorgere del sole la luce possa illuminarne l’interno ed in particolare l’altare, a significare la resurrezione dopo la morte . La parte più antica della Chiesa è la cripta , formata da un unico ambiente con copertura a volta che poggia su una unica colonna romana con capitello corinzio ( circa VI secolo dC) ; adiacente ad essa vi è la cella di S Romualdo .

MONASTERO  DI SANTA CROCE IN FONTE AVELLANA

UN ATTIMO PER TE ...  PRIMA DI ENTRARE NEL MONASTERO

Forse ti chiederai perchè questo luogo si chiama Fonte Avellana .

La tradizione narra che il primo a ritirarsi tra i boschi e le rupi del Catria fosse il beato Lodolfo, di nobile famiglia eugubina . Ritiratosi a vita eremitica,percorse l’Appennino alla ricerca di un luogo adatto alla contemplazione finchè un giorno si addormentò ai piedi di un nocciolo  ( nome scientifico  :  Corylus avellana ) dalle cui radici sgorgava una sorgente . Sognò di dovere costruire lì , in quel luogo selvaggio , un piccolo eremo che sarà poi detto “ Fonte dell’avellana “ ..., pochi anni prima del Mille d.C. 

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 Il nome del monastero di Fonte Avellana è indissolubilmente legato a San Pier Damiani , a Sant’Albertino da Montone e a tanti altri monaci  che si sono succeduti nel corso del secoli  : la loro carità e il loro ardore per Cristo  hanno illuminato    ed illuminano ancora oggi  la vita del monastero. Puoi chiedere ai monaci notizie sulla loro vita o acquistare qualche libro o chiedere di fermarti in biblioteca. 

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 Negli anni 1980 - 1982 si è celebrato il millenario della fondazione di Fonte Avellana , che si concluse con la visita pastorale del Beato Papa Giovanni Paolo II il 5 settembre 1982 . Ascolta le  parole del  Papa ;  

“ Sono venuto a dissetarmi a questa fontana di spiritualità , in questa atmosfera in cui tutto è richiamo ai valori dello spirito  Qui dove regna il silenzio e domina la pace , Dio parla al cuore dell’uomo ... E’ bello pensare alla lode che da più di un millennio sale ininterrottamente a Dio da questo Monastero ad opera di generazioni e generazioni di monaci . Sono venuto oggi a Fonte Avellana per onorare la testimonianza e il contributo che la vita monastica rende alla Chiesa e nel mondo ....

Il mio augurio è che Fonte Avellana possa riprendere nuovo e fervido impulso , come centro di formazione e di spiritualità , come faro di fede e di certezza , come sobria ed ospitale casa per chi vuole incontrarsi con Cristo ed ascendere verso le vette della verità e della grazia “  

Ora , se vuoi , entra nel Monastero , ma non chiuderti a nessuna possibilità di ascolto poichè qui tutto , persone, ambienti e le stesse pietre possono suonarti come  voce dello Spirito    ( Da : Lino Vigilucci -  Fonte Avellana  - Pazzini Editore , IV edizione 2008 )

“SCRIPTORIUM “ DELL’EREMO

All’interno del Monastero potrai vedere lo Scrittorio , risalente all’  XI  secolo  : sembra che la sua costruzione fosse stata  voluta da San Pier Damiani . 

Stai vedendo  una rarità , in quanto   pare che ne siano  rimasti solo 2 o 3 in Europa , 

E’ orientato rigorosamente Nord-Sud, mentre le altre costruzioni lungo l’asse Ovest - Est  . Questa collocazione, il tipo di finestre e la lunghezza permettono una illuminazione ottimale : le lastre di alabastro poste nella parte superiore delle finestre servono inoltre a diffondere ancora di più la luce solare .

 In alto a Sud è disposta un’unica monofora  che fa entrare alle ore 12 un raggio di sole : sul pavimento vi era una meridiana , in modo che i monaci potessero conoscere l’ora e il giorno . Pensa a quanti monaci si sono avvicendati  , con grande pazienza ,a copiare   manoscritti antichi , sacri e non  ,  per trasmetterli  a noi . 

Tra questi , Guido d’Arezzo , che tra il 1035 e il 1040 proprio a Fonte Avellana portò a compimento il suo Codice Musicale, poi denominato NN o Codice di Fonte Avellana, ancora oggi conservato nella vastissima biblioteca del monastero   e che pose le basi del modo odierno di scrivere la musica  (note e rigo musicale) .